In 8°; (8), 122 pp., (4) b. Rustica legatura coeva in pergamena molle (qualche piccola menda), timbro e targhetta al dorso della Biblioteca Della Gherardesca. Lieve restauro all’angolo inferiore esterno delle prime 2 cc. Buon esemplare.
Dopo che i censori tridentini condannarono la poesia burlesca soprattutto per le allusioni sessuali che conteneva, le rime del Ferrari sono un raro caso di libro sfuggito al controllo. E si può proprio dire così perché qui le allusioni non mancano, ma non solo: ad esempio nella rima “soura al mal dal corp”, una delle prime testimonianze a stampa del dialetto modenese, i termini, per quanto in dialetto, sono molto espliciti. Oltre al dialetto modenese l’autore dedica una rima ai bergamaschi che parlano sempre “bergamascamente” e dimostra di conoscere anche il loro dialetto. Ci sono le rime gastronomiche: torta, vino, carciofi, persino un ragionamento “salsiccionico”. La rima “in lode della rogna” servì da modello a Quevedo per una sua poesia. E poi le lodi delle donne brutte, della poltroneria, della prigione. Un libro molto raro e divertente.