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Opere
La ferrovia Torino-Genova sarebbe stata la prima linea ferroviaria piemontese. Il progetto fu affidato all’ingegnere belga Henry Maus che dal 1848 al 1854 riuscì a realizzarlo superando difficoltà tecniche enormi causate soprattutto dal tracciato che attraversava colline e montagne lungo tutto il percorso.
Gabriele Capello era sicuramente il più grande ebanista piemontese del periodo, ma anche un grande uomo d’affari. Mentre realizzava i mobili per il Gabinetto Numismatico, l’armeria Reale e la Sala da Ballo di Palazzo Reale in collaborazione con Pelagio Palagi, il Moncalvo capì che le strade ferrate in futuro sarebbero state un grande business e decise di non perdere l’occasione. Nel 1851 creò una società che avrebbe dovuto fornire all’Amministrazione delle strade ferrate piemontesi i vagoni per i convogli.
Nel 1852 Bartolomeo Bona, l’Intendente Generale delle Strade Ferrate, così scriveva a Pietro Paleocapa, Ministro dei Lavori Pubblici: “In quasi tutte le strade ferrate di qualche lunghezza essendovi un convoglio speciale per la Famiglia Reale, lo si deve fare anche da Noi non tanto perché la strada è dello Stato, quanto anche perché non devesi tralasciare occasione di tributare al Re ogni dimostrazione dovutagli per la sua posizione e per la generosità e lealtà con cui ci governa”.
Questo significava che l’immagine di Vittorio Emanuele II ne sarebbe stata rafforzata e quindi che bisognava costruire un convoglio reale. Il contratto tra il Moncalvo e l’Amministrazione è del 22 gennaio 1853. Il capitolato e la supervisione furono affidati a Germano Sommelier, ingegnere capo delle strade ferrate.
Il 20 febbraio 1854 il convoglio reale entrava in piazza Caricamento a Genova salutato da 100 colpi di cannone. Il foglio che presentiamo è il primo progetto inedito per quel convoglio che doveva essere costituito da cinque vetture. Le prime due riservate alla Famiglia Reale, ricchissime negli addobbi con utilizzo di legni esotici intagliati e intarsiati, bronzi, porcellane e ricchi tessuti, le altre tre al personale viaggiante, agli accompagnatori e ai bagagli. Nell’ Archivio di Stato di Torino esistono sette disegni per il secondo progetto presentato da Capello ma nessuno relativo al primo. Sicuramente il nostro è un foglio di grande interesse per la storia delle ferrovie e delle arti decorative in Piemonte.