Nel periodo neoclassico il disegno viene per la prima volta concepito come opera indipendente rispetto alla pittura. Prima, infatti, era quasi esclusivamente usato per tracciare i primi pensieri, alcuni particolari o anche un’intera composizione in subordine all’esecuzione di un dipinto. Questa pratica naturalmente si mantiene, ma i disegni cominciano a venire collezionati da una nuova tipologia di amatori, indipendentemente da un loro rapporto con la pittura
Alla fine del Settecento alcuni artisti cominciano ad affidare al disegno gran parte della loro fortuna professionale: Luigi Sabatelli, Felice Giani e Tommaso Minardi su tutti - percepiti già come disegnatori nella loro epoca - sono oggi apprezzati e collezionati per l’eccezionale qualità ed inventiva espressa dalle loro opere a matita, penna e acquerello.
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Giuseppe BossiIncontro di Dante con Paolo e Francesca, 1810 ca
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Andrea AppianiLa riconoscenza muove incontro Napoleone a cavallo mentre la vittoria chiude la porta del tempio di Giano , 1802 ca
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Andrea AppianiVenere, 1810
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Luigi SabatelliRitratto di Giuseppe Bezzuoli adolescente, 1840-1850
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Luigi SabatelliRitratto di Antonio Canova, 1805
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Artista attivo nel primo decennio del XIX secoloRitratto di Antonio Canova, 1800
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Giuseppe CalegariCarta geografica che raffigura le Alpi dal Lago Maggiore fino alla Savoia, 1743
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Gabriele Capello, detto il MoncalvoConvoglio Reale, 1852
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Giovanni De MinDioniso, 1815 ca
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Edmund DulacBarbablù, 1908
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Francesco HayezComposizione realizzata da un amatore alla fine del XIX secolo contenente un piccolo autoritratto e 7 carte de visite raffiguranti il pittore in varie pose, autoritratto, 1881
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Tommaso MinardiTorquato Tasso medita la figura della bellezza (Armida), 1823
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Francesco SomainiClorinda chiede ad Aladino di liberare Olindo e Sofronia, 1835 ca
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Jean-Baptiste WicarRitratto di Claude-Louis Berthollet, 1796 ca
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Tommaso BigattiDecorazione neoclassica, 1820 circa
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